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Capitolo 2 Il Governo della famiglia di Dio, Manca il testo 1

3. I poveri non devono elemosinare davanti alla porta del ricco, dove sperimentano la sorte dei cani estranei, e il loro cuore viene volto a tristezza e amarezza. Essi invece devono solo venire da Me con ferma fiducia, e Io li ristorerò tutti quanti. Voglio dar da mangiare agli affamati, da bere agli assetati, vestire gli ignudi e guarire i malati; lo zoppo dovrà saltare come un cervo, il lebbroso sarà mondato, il cieco vedrà, il sordo udrà, e il debole voglio renderlo più forte di un leone. Il pavido sarà più coraggioso di un puledro, e il vecchio troverà riposo. Il povero è il Mio fratello più prossimo; Io provvedo per lui. Egli, dunque, non deve lasciarsi profanare dai cani; poiché i ricchi del mondo sono fratelli di Satana e figli del Diavolo, dell'inferno.

4. Ai Miei amici e alle Mie amiche dì questo: "Essi non devono amare i Miei domestici e servi più di Me!". La loro salvezza non devono tanto metterla nelle loro mani, ma piuttosto interamente nelle Mie, e affidarsi totalmente a Me. Infatti, il domestico deve agire rigorosamente secondo il comando, se non vuole essere trovato indegno; solo il Datore della Legge sta al di sopra di essa, e può anche porre al di sopra di essa chi Egli vuole. Fino a quando però, essi stanno sotto il giogo, saranno giudicati; ma chi viene da Me, a lui Io posso condonare il giudizio.

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