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Capitolo 192 Dall’Inferno al Cielo, Manca il testo 2

Minerva davanti alla porta

Rozzo incontro con Helena

1. Dice Robert: “Il tuo consiglio è veramente buono! Ora però silenzio, viene già rapidamente nella nostra vicinanza! Ha indosso ancora la splendida veste e la pseudo spada di latta e cartone. Non sembra aver perso nulla della sua straordinaria bellezza. È davvero infinitamente bella, e si potrebbe asserire che alla cara Divinità non sarebbe possibile chiamare all’esistenza una bellezza ancora più grande! Io però penso anche che non si dovrebbe elogiare troppo il suo aspetto; lei potrebbe diventare ancora più superba e più orgogliosa di quanto lo è già”. – Dice Cado: “Sì, sì, soprattutto non parlare di lei e con lei, altrimenti non ce la toglieremo facilmente dai piedi!”.

2. Dice Minerva già dietro le spalle di Cado: “Giusto, riesci sempre a colpire nel segno! Vuoi insegnare agli altri come liberarsi di me al più presto – come se mi fossi mai imposta a qualcuno! Per questo ho troppo onore in me e sono troppo fiera. E tu, Cado, amico mio, non devi avere assolutamente paura, perché ci conosciamo per benino già da un bel po’ di tempo. Posso chiamarti col tuo vero nome?”.

3. Risponde Cado: “Taci! Altrimenti dovrai subito saggiare una nuova piccola prova della mia gentilezza a te conosciuta! Là c’è la porta chiusa. Prova se qualcuno ti lascerà passare. Vuoi per caso entrare anche qui dentro?”. – Risponde Minerva: “Va al diavolo! Io faccio quello che voglio, e mai cosa vuoi tu! Capisci questo?”.

4. Dice Cado: “Oh, questo lo capisco perfettamente! Tu sei, infatti, vanitosa e superba e quindi anche notevolmente stupida! Come potresti dunque fare e volere quello che ti potrebbe davvero giovare per l’eternità? Ma se hai ancora qualcosa da dire, ti prego di usare un linguaggio più consono e con espressioni migliori! Poiché se già non vuoi rispettare me, allora considera la qui presente delicatissima dama celeste!”.

5. Dice Minerva: “Costei sarebbe una rara dama celeste! Questa volgarissima strega proletaria – davanti a costei alla fine dovrei ancora aver rispetto? Io, il primo essere nell’intera Infinità! E lei – l’ultima proveniente dal miserabilissimo famoso Lerchenfeld! Hai un bel concetto di una dama celeste se reputi quest’autentica bracciante di sterco viennese come tale! Congratulazioni, sei andato veramente lontano nel Cielo con la tua sapienza!”.

6. A questo punto la interrompe Helena, la quale dal risentimento è diventata quasi incandescente: “Ebbene, tu arrogante carogna! Sai forse qualcosa ancora peggiore su di me, scrofa bastonata dall’intera Infinità! No, questo mi piace! Questa carogna principale di tutte le stelle fisse vuole infierire su di me! Ebbene aspetta, colpirò la tua levigata pelle asinina per farla diventare un po' più increspata, perché ti prude veramente troppo! Credi forse, somma bellezza dell’infernale zuppa di manzo, che non ti conosca? Oh, sta tranquilla, sporchissimo fazzoletto gesuitico! Costei vuole definirmi una strega proletaria! Guarda bene di andartene subito, altrimenti ti farò vedere dove gli eterni carpentieri di Dio hanno fatto una fossa per te!”.

7. S’intromette Robert: “Ti prego, Helena, soavissima creatura, tu, donna mia, donata a me da Dio stesso, non irritarti! Guarda, Dio stesso non la spunta con quest’apparente Minerva; come potremmo farcela noi con lei! Sai bene che sui cardi non crescono datteri, né fichi sui rovi di spine! Lasciala dunque dire ciò che vuole, poiché la sua voce non arriva certo ai nostri orecchi e ancor meno al nostro cuore!”.

8. Risponde Helena: “Sì, sì, questo lo so bene! Ma so anche che si deve chiudere la bocca al diavolo, come onesto cristiano! Guarda, adesso si è già calmata, perché vede che non può mai diventare più rozza di noi altri. Si muova costei ancora solo un po’ e le intonerò un canto di Lerchenfeld che dovrà averne abbastanza per tutte le eternità! No, quest’arrosto avvelenato del sant’arcangelo Michele deve imparare a conoscermi! In verità, potrei perfino dire una villania in faccia al nostro caro Signor Iddio, se solo Egli volesse dimostrare una grazia a quest’escremento del corpo di Pietro. Costei già da tempo è troppo maligna per l’Inferno, perciò gli altri diavoli non la sopportano più tra loro! Ma dovevi proprio chiamarla qui?”.

9. Risponde Cado a Minerva fremente d’ira: “Ebbene, sei già alla fine col tuo lessico grossolano, visto che non trovi una risposta a questi dignitosi complimenti? Mi sembra che tu abbia trovato una maestra e ora ammetti, col tuo silenzio, che l’abitante di Lerchenfeld ha ragione!”. – Risponde Minerva: “Ti prego non parlarmi più di questa corda da forca, poiché l’ho assaporata!”.

10. La interrompe Helena: “Bada di andar via adesso, altrimenti ti faccio vedere i sorci verdi! Conosci quest’insalata di Lerchenfeld? (Mostrando a Minerva i due pugni). Ti avverto, se non vai via subito, ti suono una piccola sveglia sul tuo muso sfacciato!”. – Dice Robert: “Ti prego, Helena, per l’amor di Dio! Invece di giungere al Cielo di Dio arriviamo al Lerchenfeld! Rammenti certo quando giacevi al santo Petto del Signore quale Sua vera prediletta, e attingevi da Lui ogni Grazia, e ora sei di nuovo una perfetta abitante del Lerchenfeld! Vedi, devi smetterla, altrimenti la porta rimarrà chiusa ancora a lungo!”.

11. Dice Helena: “Ebbene, credo che ti dispiace un po’ che io abbia detto un paio di verità in faccia a questa sporca bestia eterna!”. – Dice Robert: “No, amatissima Helena, questo sicuramente no! Mi spiace però per la tua bocca ormai celestiale, la quale ha perfino parlato con Dio e mi ha dato qualche magnifico insegnamento nell’amore!”.

12. Continua Helena: “Bocca qui, bocca lì! La verità deve venir fuori una volta per tutte! Che la verità non si accetti nemmeno dalla bocca più bella, questa è una cosa vecchia. Come mai fai notare che proprio la verità uscita dalla mia bocca suoni male, mentre non sembri aver trovato tanto brutta la bugia uscita dalla bocca altrettanto bella di questa diabolica bastarda? Se già sei dispiaciuto per la mia bocca quando dà una lezione a questa profanatrice di Dio, quanto più dovrebbe spiacerti per quella bocca incantevole, dalle cui labbra non è certamente mai passata una parola vera! Dille piuttosto in faccia qualche buon rimprovero e lasciami parlare, già che sono in vena!”.

13. S’intromette Minerva: “Hai finito, tu grossolana e legnosa abitante di Lerchen? Certamente non hai imparato la gentilezza in una scuola superiore, perché i miei orecchi non hanno ancora mai udito qualcosa di più grossolano”. –La interrompe Helena: “Ebbene, prova a vedere subito se per caso tu non abbia qualche ulcera dell’orecchio! Devo forse mandar giù umilmente e di tutto cuore le sue villanie, come un infante penitente gesuita, quando viene nutrito con l’Inferno e il Purgatorio dal suo padrone rappresentante di Dio! Aspetta un pochino! Se non sparisci dai miei occhi, ci sarà ancora uno spettacolo omicida tra noi due! Perciò ti dico, una volta per tutte: sparisci immediatamente, altrimenti la tua bella faccia avrà presto un altro aspetto!”.

14. Interviene Cado: “Sta tranquilla Helena, e anche tu amico Robert! Ora parlerò da solo con Minerva e cercherò di accordarmi con lei su qualcosa di molto importante. Forse riuscirò ad avvicinarla nuovamente di un passo verso il Signore. Nel frattempo però dovete star tranquilli”. – Dice Robert: “Si, fratello, fa così! Sarei veramente molto contento se potessimo liberarci di lei. In lei c’è veramente il seme della discordia che aggredisce coloro che le vengono vicino! Penso che sarebbe capace di confondere, in brevissimo tempo, tutti gli angeli. – Ti auguro molta fortuna per il tuo lodevole progetto! Soltanto che io dubito anche del più piccolo successo della tua fatica; perché questo essere agirà bene solamente se vi è costretto, ma se è completamente libero, mai in eterno! Su questo oso scommettere quasi tutta la mia beatitudine”.

15. Riprende Cado: “Forse non hai tutti i torti. Non scommetterei tuttavia la mia beatitudine. L’eternità è infinitamente lunga. E in tali infiniti tempi e condizioni potrebbero succedere cose di cui a nessuno spirito è passato per la mente. Perciò prendiamo per possibile tutto ciò che non sta in evidentissima contraddizione con l’Ordine divino. Ma dubitare se questo o quello sia possibile o no, è come dubitare della divina Sapienza stessa. Con Dio ogni cosa è possibile, perché anche non il completo ritorno di Satana?”.

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