Capitolo 23
![]() ![]() | Saturno |
Tra i mammiferi più importanti il più grande e il Mud Insegnamenti dei saggi sul Mud e il fine della sua esistenza 1. Anche qui noi seguiremo lo stesso procedimento, e data la quantità enorme di specie e sottospecie, ci limiteremo a far cenno solo a quelli che sono particolarmente degni di nota e che si trovano solamente su Saturno, e in nessun altro luogo. 2. Il più grande fra tutti i quadrupedi viventi su Saturno si chiama “Mud”. Esso però si trova solamente in poche parti di quel pianeta ed anche in quelle non in gran numero, cosicché, tutto sommato, sì e no si arriva a diecimila esemplari. Quei continenti, sui quali esso dimora, sono pochissimo popolati, poiché, date le proporzioni colossali e la grande voracità di questo animale, accanto a lui non trovano posto molti altri esseri, e in quanto a lottare con un simile e gigantesco quadrupede, non c’è abitante di Saturno che ne abbia il coraggio. Perciò gli abitanti di Saturno, senza perdersi in vane considerazioni, abbandonano completamente a questi animali le regioni nelle quali gli stessi dimorano e che vengono da loro chiamate “l’inabitabile terra del Mud”. Sui continenti principali questo animale non vive, ma accanto a questi, tanto nella parte meridionale quanto in quella settentrionale, esistono ancora delle immense isole e queste appunto vengono per lo più lasciate a disposizione di questa, nonché di molte altre specie di animali, ma ad ogni modo non c’è regione su Saturno che venga evitata con tanta cura dagli abitanti quanto una simile “terra del Mud”. 3. Dunque: “Che aspetto ha mai questo animale? Esiste sulla vostra Terra qualcosa di simile?”. – Certo che esiste qualcosa di simile, ma però ha una parte ben poco importante, mentre su Saturno esso si trova sul gradino massimo e più tremendo della scala degli animali, sotto ogni riguardo, sia per quanto concerne la mole del corpo, sia per quanto riguarda la ferocia e la voracità. 4. “A che animale della vostra Terra assomiglia questo gigante di Saturno?”. – Ebbene, da voi, al ben noto al maiale; invece, in quanto a grandezza, il vostro avrebbe appena le dimensioni occorrenti per fare da parassita sul corpo di questo maiale di Saturno. Anzi, perfino gli abitanti di Saturno, i quali pure hanno una statura rispettabile, sono come dei nani minuscoli di fronte a questo animale gigante. Io vi dico che se questo animale si trovasse sulla vostra Terra dietro un monte alto quale potrebbe essere, ad esempio, la vostra Choralpe, voi dovreste rivolgere il vostro sguardo parecchio in alto ancora per vederne la sommità del dorso. 5. Questo animale mostruoso, sempre dal vostro punto di vista, è appunto tanto vorace quanto lo è il vostro maiale; non è affatto un ghiottone schizzinoso, bensì la prima cosa che capita a portata delle sue fauci, sia erba o qualche albero, sia un animale di altra specie, acquatico o terrestre, sia infine anche un essere umano, è sempre la benvenuta e viene indifferentemente divorata in pochi istanti con sempre uguale appetito. 6. Dato però che questo animale dispone di una forza fisica proporzionata alla sua enorme mole, risulta anche perfettamente vano impegnarsi con lo stesso in una lotta. In altri tempi alcuni audaci abitanti di Saturno avevano bensì fatto un tentativo di attacco contro l’uno o l’altro di questi animali servendosi di punte molto lunghe ed aguzze fissate su pertiche lunghe oltre 100 tese (190 m) e tendendo al massimo la loro forza di volontà, però quell’impresa finì disastrosamente. L’animale riportò bensì delle ferite in certe parti del corpo, ma, poiché esse non erano tali da potergli togliere la vita, l’animale divenne furioso per il dolore e si precipitò verso un fiume assai largo per calmare nell’acqua la sua sofferenza causatagli dalle ferite. Quando poi il dolore fu mitigato, l’animale si risollevò restando nel fiume, ne attinse con la sua bocca un grande volume d’acqua assieme a dei grossi massi di pietra che giacevano in fondo e vomitò violentemente tutto il contenuto delle sue immense fauci contro i suoi persecutori che si credevano già trionfanti, in modo che, in seguito al ripetersi di questa manovra, essi ne uscirono tanto malconci che pochi solamente riuscirono a far ritorno al proprio paese. Molti invece ci rimisero la vita, perché l’animale che era subito risalito a terra, li divorò completamente in pochi bocconi. 7. Ma affinché possiate farvi una vaga idea della capacità di una simile bocca, vi dico che, se su quel pianeta vi fossero delle noci un po’ più grandi ancora del vostro Schlossberg, una noce di questo genere non risulterebbe troppo grossa per i denti di questo animale, ed essa verrebbe del tutto stritolata alla prima pressione mascellare. Qualora il Mud sulla Terra ricolmasse la sua bocca d’acqua e di pietre e le sputasse sul terreno nelle parti alte del vostro paese, una sola vomitata di questa specie causerebbe nelle parti più basse un’inondazione tale da sommergere anche gli alti campanili della vostra città. 8. Se voi dunque considerate un po’ la cosa, la domanda se gli abitanti di Saturno ripetano tentativi di questo genere, troverà da se stessa una risposta nel senso più energicamente negativo. Infatti, a memoria d’uomo, da parte degli abitanti di Saturno non vennero fatti che tre tentativi del genere, sempre risoltisi in maniera disastrosa; ora però ogni velleità di ricominciare è loro passata e i loro savi così sentenziano in proposito: 9. “L’uomo può molto con la sua forza; tuttavia con la sua forza non può domare le lune, il grande anello luminoso, i fiumi, le tempeste del mare, il gran pesce e il Mud. Di conseguenza l’uomo impieghi questa sua forza dove essa è applicabile, ma egli si astenga invece da ogni altra cosa od impresa superiore alla sua limitata potenza”. 10. C’è poi un’altra massima dei sapienti di quel pianeta, la quale suona così: “Udite, o voi uomini! Il grande Spirito ci ha dato un grande mondo da abitare, il cui inizio e la cui fine ci sono ignoti, ma nel paese dove siamo nati noi sappiamo come le cose e gli esseri sono nelle acque, sulla terraferma e nell’aria, e noi sappiamo ed abbiamo fatto sempre l’esperienza che le une e gli altri sono soggetti alla nostra forza. Se il grande Spirito avesse destinato il Mud a noi, allora anch’esso dovrebbe obbedire alla nostra forza. Ma noi sappiamo che il Mud ha sempre potuto, con grande facilità, disdegnare tale nostra forza, quando noi ci siamo proposti di assoggettarlo. Dunque risulta chiaro, come lo è il Sole che c’illumina, che il grande Spirito, oltre alla nostra forza, ha stabilito che ce ne fossero delle altre ancora che non sono destinate a servire la nostra. E noi non dobbiamo usarle a nostro profitto. Restiamo dunque entro i limiti assegnati alla nostra forza e lasciamo che le altre grandissime forze agiscano dove le ha poste il grande Spirito. Perciò sia lungi da noi voler indagare che cosa sia il grande circolo luminoso sul firmamento e che cosa siano le lune, e i nostri piedi non si posino più per tutti i tempi su una terra abitata dal Mud!”. 11. Se voi considerate un po’ tale massima della sapienza di Saturno, certo vi risulterà più evidente quale aspetto abbiano le cose riguardo alla gigantesca grandezza e alla grande forza fisica di questo animale. Sarebbe inutile inoltrarsi ulteriormente nella descrizione di un simile gigante e perciò sia lasciato alla fantasia e alla capacità d’immaginazione di ciascuno di voi raffigurarsi nel miglior modo possibile questo animale. 12. “Succede spesso che gli abitanti di Saturno riescano a vedere qualcuno di questi animali?”. – Oh, no! Il caso si verifica molto di rado, e le poche volte che ciò avviene lo si deve ad un avvistamento che avviene o durante uno dei lunghi viaggi che essi intraprendono, o quando si trovano casualmente sui contrafforti montani di un continente principale non molto lontano da una simile terra del Mud, dai quali a volte possono scorgerne qualcuno. L’avvicinarsi eccessivamente ad una terra di questa specie non è consigliabile, perché, se questo animale si accorge che a non molta distanza dalla sua terra c’è qualcosa che galleggia, fa alcuni passi giganteschi nell’acqua e, se il mare non è proprio assai profondo, riesce in breve tempo a raggiungerla e a farla sparire tra le sue enormi fauci. 13. Quello che poi all’abitante di Saturno incute particolare spavento e lo fa inorridire, è il grugnito di questo animale. Ed infatti voi non potreste farvene mai un’idea appropriata. A questo proposito posso solo dirvi che, se uno di questi animali si trovasse, ad esempio, nelle zone interne dell’Ungheria e si mettesse ripetutamente a grugnire, l’effetto di questi grugniti sarebbe tale che fin qui da voi e più oltre ancora il terreno comincerebbe a tremare e non solo tutte le case della vostra città crollerebbero in seguito al formidabile scuotimento, bensì anche qualche monte vicino ne rimetterebbe la cima, qualora questa non fosse proprio del tutto solida. Questi brevi cenni sono sufficienti a chiarirvi un po’ il perché gli abitanti di Saturno non amino eccessivamente un simile canto un po’ troppo rimbombante. 14. In quanto al resto, questo animale, nonostante l’enormità del suo corpo, è dotato di sensi molto acuti; specialmente sensibili sono poi l’olfatto e l’udito tanto che esso già a grande distanza percepisce se sulla superficie dell’acqua si avvicina qualcosa di confacente al suo palato. Anche in fatto di pulizia esso supera di molti punti il maiale terrestre; anzi, per quanto riguarda deporre i propri escrementi, sorpassa in pulizia quasi tutti gli animali da voi conosciuti sulla vostra Terra, perché, prima di accingersi a questa naturale funzione, esso si scava nel terreno una buca molto profonda, che per voi rappresenterebbe addirittura un cratere dalla circonferenza di circa mezz’ora di cammino e spesso profondo varie centinaia di tese. Una volta scavata questa fossa, l’animale si volge, vi lascia cadere dentro l’immondizia del proprio corpo e, infine, raspando con i piedi, ricopre il tutto con la terra levata via prima; con ciò esso anzitutto mantiene pulito il suo territorio e inoltre lo concima quanto mai opportunamente per una successiva crescita dell’erba, che in queste terre del Mud è di solito molto più folta e grande delle più folte foreste vergini sulla vostra Terra. 15. E adesso resterebbe da farsi ancora una domanda, e cioè: “A cosa giova veramente su questo o anche su un altro pianeta, un animale di proporzioni talmente colossali?”. – La risposta potete trovarla dove si è già parlato del gran pesce. Come quello costituisce un ponte di passaggio generale dagli abitanti delle acque a quelli dell’aria, così anche questo rappresenta un simile ponte destinato al trapasso da tutti gradini del regno animale e vegetale ad una specie di animali più nobile e più vicina all’uomo. Ora sapete tutto quello che riguarda questo animale. La prossima volta, frattanto, ci riserviamo di ampliare le nostre considerazioni circa i quadrupedi, ai quali dedicheremo ancora un po’ sommariamente la nostra attenzione. |
Capitolo 23
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