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Capitolo 73 La Terra

Della fede operante 27 aprile 1847

7. Cosa gioverebbe alla Terra la luce del Sole, se questa non si accompagnasse all’energia del calore?

8. Cosa servono all’uomo tutte le cognizioni e tutte le scienze se in pratica non vuole adoperarle?

9. Oppure a che serve nel cuor dell’inverno semplicemente credere che della legna ardente nella stufa è capace di riscaldare la stanza? Si riscalderà questa per effetto della fede? Io non lo credo affatto.

10. In poche parole, la fede anche più ferma senza le opere può essere paragonata a uno stolto che, trovandosi in una stanza gelida, vuol coprirsi con un pensiero caldo per riscaldarsi. Certamente questo genere di coperta è il più economico; se poi una coperta simile arriverà a riscaldare qualcuno, questo lasciamolo giudicare a quei poveri che nel più rigido inverno sono stati trovati non di rado assiderati nelle loro stanze, in gran parte per il motivo che essi non disponevano di altra coperta all’infuori di quella dei propri pensieri.

11. Ma come questa coperta immaginaria senza una vera non serve a niente, così pure non serve a niente la fede senza le opere. La fede non è che l’organo ricettore di una dottrina che indirizza a una determinata attività; quando qualcuno accoglie questo incitamento e questo indirizzo nella propria fede soltanto, ma non vi conforma le opere, bisogna domandarsi: “A che cosa gli serve allora questo indirizzo?”. – Ed Io rispondo: “A nient’altro che a far della critica presuntuosa, come avviene a qualcun altro che a niente giovano tutte le regole dell’arte musicale quando non è in grado di suonare egli stesso neanche la cosa più semplice e facile; però nella pratica, un simile conoscitore soltanto di regole di musica fa il saccente e critica ogni artista come se egli stesso potesse davvero produrre le cose più sublimi”. Ma Io aggiungo che un qualunque suonatore ambulante vale sempre di più di un critico di questo genere, il quale non è capace di far nulla da sé, eppure vuol giudicare di tutto.

12. Per conseguenza anch’Io ho più cara una chiesa dove si fa qualche cosa, per poco che sia, in confronto di un’altra dove non si fa niente, poiché è miglior cosa donare a qualcuno un tozzo di pane che non fare mille piani per il sostentamento dei poveri, e non dar niente al povero che eventualmente si rivolge a un simile escogitatore di piani. I piani sono già una bella cosa, ma devono essere accompagnati dal ‘donare’, altrimenti abbiamo di nuovo il caso della fede senza le opere, data la quale la povera umanità ha tutto il tempo di morire di fame a centinaia.

13. Chi però vuole vivere giustamente, lo può fare in ogni confessione, perché una fra le regole principali è questa: «Esaminate tutto, e tenetevi per voi ciò che è buono!»

14. Quando avete fatto prendere il bagno a un bambino, gettate poi via soltanto l’acqua, ma il bambino tenetevelo, ora il nome del bambino è Amore!

15. Io non dico a nessuno: “Fatti cattolico o protestante, o greco!”, bensì quello che uno è, quello resti quanto lo voglia. Ma anche aderendo a una o all’altra confessione a suo piacimento, sia, con i fatti, un cristiano, cioè in Spirito e in Verità; perché ognuno, purché lo voglia, può avere la Parola pura di Dio.

16. Io non sono un patriarca né un papa, e nemmeno sono un sovrintendente generale né un vescovo, ma Io sono invece un Padre immensamente buono e giustissimo per tutti i Miei figli, e la Mia gran gioia è vederli attivi e gareggianti fra di loro nelle opere d’amore, ma non già che essi abbiano a darsi l’un l’altro dei pazzi e che ciascuno voglia essere il più sapiente e l’infallibile, discutendo e cavillando continuamente senza far niente di concreto e di positivo.

17. Il Regno Mio è un Regno della più intensa attività e non un Regno dell’ozio e della presuntuosa pigrizia, poiché Io non dissi ai Miei apostoli: “Statevene a casa; pensate, ponderate e lambiccatevi il cervello sulla Mia dottrina”, bensì Io dissi loro così: “Andate in tutto il Mondo!”

18. La stessa cosa Io la dico pure a tutti i beati; è bene essere molto attivi, perché il raccolto è sempre maggiore del numero dei lavoratori. Meglio è dunque essere attivi in un qualche ordine determinato che non l’essere saturi di sola fede, per quanto pura questa possa apparire, e l’essere attivi secondo la Mia Dottrina è altresì infinitamente migliore che non il credere e il sapere a memoria la Bibbia intera.

19. L’uomo che semplicemente ha la fede somiglia a colui che seppellì il suo talento; ma se invece qualcuno sa anche solo poche cose della Scrittura e lavora ed opera a seconda di queste poche, questi è simile a colui che amministrò fedelmente il poco ricevuto e che verrà poi costituito su molte cose e grandi.

20. Da tutto quanto fu detto finora ciascuno che sia di buona volontà potrà facilmente giungere alla comprensione di ciò che deve fare per diventare veramente un uomo. Tutto quello che deve scegliere ed evitare in relazione alla sua energia fattiva, egli lo trova qui rappresentato chiaro come il Sole. A questo riguardo dunque l’argomento è perfettamente esaurito. E con ciò – Amen!

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